dal 1954 lane di qualità
Rolando Lane

notizie finanziarie

RIUNIONE FED

 

La Federal Reserve ha mantenuto, come da attese dei mercati, il costo ufficiale del credito nel range compreso tra lo 0,25% e lo 0,50% e nello stesso tempo non ha voluto dare troppa enfasi alle novità emerse dai dati sull’attività economica, confermando la diagnosi già elaborata a marzo. A conferma delle preoccupazioni per le ricadute che le proprie scelte potrebbero avere sulle economie emergenti, aumenta però l’attenzione per i fattori economici e finanziari globali.

 

La banca centrale di Washington sembra quindi non aver voluto modificare le aspettative degli investitori, che puntano su una stretta graduale e molto prudente.

Il comunicato riconosce infatti che la crescita dell’attività economica sembra aver rallentato, ma le condizioni del mercato del lavoro sono ulteriormente migliorate.

Il rallentamento sembra essere legato all’andamento dei consumi. È rimasta infatti immutata, anche nelle parole, la diagnosi sull’andamento dei prezzi: la bassa inflazione continua a essere considerata un fenomeno passeggero, che scomparirà quando gli effetti del calo dei prezzi dell’energia verranno meno e il mercato del lavoro si rafforzerà ulteriormente.

La Fed punta molto sul fatto che l’aumento dell’occupazione si traduca in un aumento dei salari e quindi dei prezzi, anche se i dati su questa catena di eventi, che formano la curva di Phillips, non permettono conclusioni univoche: il tasso di disoccupazione è calato al 5% ma non si intravvedono ancora pressioni sull’inflazione.

 

Gli indici americano hanno chiuso in territorio leggermente positivo (Dow Jones +0,28% e S&P 500 +0,16%).

in Europa il Ftsemib è poco mosso, mentre l’Eurostoxx al momento perde circa un punto percentuale.

Il Nikkey  ha chiuso con un pesante -3,61% in seguito alla decisione della BoJ, che nella riunione di ieri, non ha ulteriormente ritoccato al ribasso i tassi d’interesse.

Lo spread tra Btp e Bund decennali  sale a 126 punti base con un rendimento del decennale italiano  dell’1,49%.

Il dollaro si deprezza nei confronti dell’euro  e si porta a 1,1358 contro euro.

Leave a comment

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *